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BIOCOMPATIBILITA', RESISTENZA ALLA CORROSIONE Pochi anni fa (Settembre '96) si è tenuto il convegno mondiale di odontoiatria- odontotecnica, con lo scopo primario di sottolineare l'importanza e le connessioni tra biocompatibilità e corrosione. I ricercatori, provenienti da tutto il mondo, si sono trovati totalmente concordi nel valutare questo aspetto, un punto saliente e di incrocio tra le due professioni. I medici ricercatori, infatti, sostenevano ed indicavano quali tra le leghe più utilizzate in odontoiatria risultano più facilmente corrosibili e citotossiche (al primo posto è risultato il nichel e le leghe stelliti Cr-Co-Ni sono state di conseguenza sostituite dalle leghe Cr-Co-Mo). L'Ing. Vuillemè ha esposto in maniera estremamente esauriente tutta la parte meccanico-metallurgica, onde evitare il più possibile contaminazioni di più metalli nel cavo orale (corrosione elettrochimica) e quali metalli, in relazione alla loro pericolosità di disseminare ioni potenzialmente pericolosi per l'organismo e quali tecniche meccaniche per limitare o ridurre questo aspetto. L'ing.Vuillemè ha valutato inoltre la variazione del potenziale in funzione del tempo e la variazione della corrente in funzione del potenziale.Ha quindi dimostrato che si verificano cambiamenti sostanziali per diverse categorie di leghe: le convenzionali (Au-Cu) presentano una resistenza alla corrosione leggermente inferiore a quella delle leghe per ceramica (Au-Pt; Pd-Ag ;a base di Pd).L'obbiettivo fondamentale era quello di identificare e misurare la quantità di ioni liberati. I risultati indicano che una lega Ni-Cr libera ioni da 10 a 100 volte superiori ad una lega preziosa; per le leghe preziose,la liberazione diminuisce già dal secondo giorno, in quanto si diffondono solo gli elementi non nobili presenti in superficie (zinco,stagno,rame,gallio). Importante è anche il lavoro del tecnico, in quanto la superficie della lega determina la quantità di ioni liberati. Una pulitura che toglie almeno lo 0,2 mm di spessore permette di diminuire di oltre il 60% la quantità di ioni liberati. Lo stesso vale per la lucidatura della superficie ossidata che consente di ridurre di 25 volte la quantità globale di ioni liberati. Il Centro Internazionale di Ricerca sul Cancro classifica i metalli in due categorie: 1-con proprietà cancerogene dimostrate o possibili; 2-metalli non classificati per le loro proprietà cancerogene. Si ottengono così i seguenti gruppi di metalli: a) cancerogeni dimostrati per l'uomo (derivati dal Ni,Cr esavalente,Cd,Be); b) cancerogeni possibili per l'uomo (Ni metallico,Co); c) metalli che non presentano significative proprietà mutagene (Zn); d) metalli per i quali i dati di mutagenesi sono inesistenti (Au,Pt,Ag,Pd,In, Ga,Cu monovalente).
I test di biocompatibilità sulle colture cellulari costituiscono il primo passo per la valutazione di una lega: risultati sfavorevoli implicano la non produzione della lega in esame. |
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